Come si progetta la linea di un Rig? 5 Novembre 2020 – Categoria: Ostacoli, Sospensione – Tags: ,

Sul nostro blog abbiamo già parlato in uno degli scorsi articoli di cosa sono i Rig (ti rimandiamo alla lettura dell’articolo “Rig: tutto quello che devi sapere“) ma non abbiamo ancora affrontato un argomento che sarà calo a molti OCR Addicted, specialmente a quelli “di non primo ostacolo”: come si progetta la linea di un Rig.

Con il termine linea di un Rig si intende la sequenza di prese che un partecipante deve affrontare per superare gli ostacoli in sospensione, il percorso che deve seguire per arrivare a suonare la campanella di ostacolo concluso con successo. La caratura di una Obstacle Race si basa molto sul numero e sulla qualità (e non particolarità) delle strutture in sospensione presenti in gara e da come queste sono state concepite.

Come viene quindi progettata la linea di un Rig della Hell’s Race?
Rispondiamo a questa domanda dal nostro punto di vista, da organizzatori della Hell’s Race. Possono essere punti di vista o pensieri non condivisi da tutti ecco perché ci farebbe piacere ricevere commenti a questo articolo anche da parte di altri organizzatori di Obstacle Race. Facciamo parte di questo mondo da poco tempo e siamo certi che dalla condivisione di idee e dalla collaborazione si possano trarre vantaggi tutti. La progettazione di un ostacolo, nel caso specifico di oggi i Rig, nasce da tre elementi secondo noi fondamentali: esperienza, spirito di osservazione e competenze tecniche.

L’esperienza è uno degli elementi della progettazione della tipologia di prese e successione.
Noi prima che organizzatori siamo praticanti. Ricordiamo ancora con molto piacere le prime esperienze con le OCR e il debutto nel mondo Spartan con l’ingenuità, i timori e la voglia di scoprire di ogni prima volta: era la tappa di Orte quella che in molti considerano la più bella Spartan Race d’Italia. Da quelle prime esperienze del 2017 abbiamo letteralmente perso la testa per questo sport e cominciato a gareggia assiduamente in Italia e in Europa. Ogni singola gara, piccola o grande che sia, è un’occasione per crescere come atleti e come organizzatori. Misurarsi con continuità su ostacoli diversi, capirne le insidie e le particolarità, sono un bagaglio di esperienza che ci permette poi di pensare alle linee dei Rig da allestire nelle varie Hell’s Race. Non so se ti è mai capitato, guardandoti in giro, di vedere ostacoli ovunque. A noi capita esattamente questo…

Anche l’esperienza indiretta ci permette di ampliare la nostra visione e i nostri ragionamenti futuri. Possiamo infatti contare su tantissimi amici, atleti ed organizzatori, con i quali ci confrontiamo spesso su molti aspetti e sui feedback della OCR Squad Friuli Venezia Giulia, il team che rappresenta nelle OCR la nostra regione.

Saper osservare.
La vista è uno dei primi sensi che ci permettono di apprendere ed è quello che abitualmente facciamo ma non dal punto di vista dell’atleta in gara che ha una visione parziale, alterata dalla stanchezza e dall’adrenalina ma da punti di vista differenti: atleta pre gara, volontario e spettatore. Quando da atleti partecipiamo ad una Obstacle Race facciamo sempre una piccola ricognizione del tracciato alla ricerca degli ostacoli che dobbiamo affrontare, spinti dalla curiosità ma anche dalla voglia di guardare da vicino come sono stati progettati, quasi a volerne cogliere i più piccoli segreti. Situazione analoga quando ricopriamo il ruolo di volontario ostacolo in occasione di altre OCR potendo osservare il gesto tecnico e l’approccio all’ostacolo di tantissimi concorrenti di ogni livello oppure da spettatori come un paio di anni fa quando ci siamo recati in Inghilterra per seguire gli OCR World Championships, una sorta di paese dei balocchi per ogni OCR addicted.

Da pochi mesi abbiamo la fortuna di avere un ulteriore punto di osservazione privilegiato: la OCR Arena Friuli Venezia Giulia, il primo campo di allenamento OCR in Friuli Venezia Giulia. Nel nostro campo allenamento e laboratorio ostacoli abbiamo modo di studiare e provare nuovi passaggi. Spesso nei Rig dell’Arena modifichiamo completamente alcune linee di prese o parti di esse così da offrire stimoli nuovi a chi sia allena e seguire il modo d’approcciarsi alle nuove sequenze.

La OCR Arena Friuli Venezia Giulia ci ha permesso di fare un importante passo in avanti nella progettazione delle linee dei Rig. Questo non significa che nel nostro campo di allenamento troverai i Rig che dovrai affrontare in una delle nostre Hell’s Race. Non ci piace l’idea di dare ai “nostri atleti” un vantaggio, non sarebbe sportivo. Potranno esserci, su vari Rig, parti di sequenze di prese che opportunamente modulate faranno parte dei Rig gara della Hell’s Race.

L’importanza del gesto tecnico.
In diverse gare si vedono Rig con prese davvero molto particolari (qui un nostro articolo a riguardo), sicuramente di gran effetto. Noi nella progettazione delle nostre linee uno dei criteri di valutazione è proprio la fattibilità delle stesse. Quando progettiamo un Rig la domanda che ci poniamo sempre è “ci sarà almeno un’atleta donna in grado di superarlo?”. Se al termine di una nostra gara la risposta è “no” per noi è un insuccesso, significa che abbiamo sbagliato la progettazione e la valutazione di questo ostacolo.

Nei trasporti, ad esempio, ci sono pesi specifici per uomini e donne; i Rig, invece, non hanno distinzioni. È necessario quindi progettare le linee degli ostacoli in sospensione con cognizione di causa, consapevoli dei vari gesti tecnici. Per fare questo ci basiamo sulle competenze di alcuni ragazzi dello staff Hell’s Race e sui test finali. Gli ultimi accorgimenti sui Rig vengono curati nei giorni precedenti alla gara, facendo provare gli ostacoli in questione a varie persone, di ambo i sessi. Ad Osoppo, ad esempio, abbiamo modificato alcune posizioni delle prese proprio dopo queste ultime verifiche.